Inverno, per oltre duemila maestri di sci giro d'affari di 30 milioni
Sci, 30 milioni di giro d'affari per oltre duemila maestri di sci
Con l'arrivo dell'inverno, anche in Italia torna la stagione dello sci. E, con essa, torna anche il lavoro per i maestri di sci, che quest'anno potranno contare su un giro d'affari di circa 30 milioni di euro. A dirlo è l'Associazione maestri di sci italiani (Amsi), che ha stimato in oltre duemila i maestri di sci che lavoreranno sulle piste italiane durante la stagione invernale 2022-2023.
Il giro d'affari complessivo è in crescita rispetto allo scorso anno, quando si era fermato a 25 milioni di euro. La crescita è dovuta sia all'aumento del numero di sciatori, sia all'aumento delle tariffe delle lezioni di sci.
Nel dettaglio, il costo medio di una lezione di sci per principianti si aggira intorno ai 50 euro, mentre per i più esperti il prezzo sale a circa 70 euro. Le tariffe sono in aumento rispetto allo scorso anno, quando il costo medio di una lezione di sci era di circa 45 euro per i principianti e 60 euro per gli esperti.
L'aumento delle tariffe è dovuto principalmente all'aumento dei costi di gestione delle piste da sci, che sono aumentati a causa dell'aumento del prezzo dell'energia e delle materie prime.
Le regioni con più maestri di sci
Le regioni con il maggior numero di maestri di sci sono il Trentino-Alto Adige, con oltre 500 maestri, e la Lombardia, con oltre 300 maestri.
Seguono il Piemonte, con oltre 200 maestri, e il Veneto, con oltre 150 maestri.
Le prospettive per il futuro
Le prospettive per il futuro del settore dello sci sono positive. Il numero di sciatori è in aumento e le tariffe delle lezioni di sci sono in crescita.
Inoltre, il governo italiano ha stanziato 100 milioni di euro per la riqualificazione delle piste da sci, che contribuiranno a migliorare la qualità dell'offerta turistica.